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Uno che sognava il riscatto popolare... anche a 95 anni

«Gli italiani, gli intellettuali, gli artisti sono poco coraggiosi; sono stati vent’anni sotto un governo fascista ridicolo, con un pagliaccio che stava lassù […] Eravamo tutti contenti: c’era uno che guidava lui, pensava lui. “Il Mussolini ha sempre ragione, lasciamolo lavorare”. E tutti che lo applaudivano. Ora c’è il grande imprenditore, che dice: “lasciatemi governare, votatemi, perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato milionario e vi farò diventare tutti milionari”. Sono 15 anni che tutti quanti aspettano di diventare milionari. Gli italiani sono fatti così:
vogliono che qualcuno pensi per loro. Se va bene, va bene, se va male, poi, lo impiccano a testa sotto. Questo è l’italiano»

«La speranza è una trappola, è una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni, da quelli che dicono di stare buoni, stare zitti: pregate, che avrete la vostra ricompensa e il vostro riscatto nell’Aldilà. Andate a casa, state buoni, abbiate speranza»

«Come finisce questa storia non lo so. Io spero che finisca con una bella botta, con una rivoluzione. Non c’è mai stata la rivoluzione in Italia. C’è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania. Dappertutto, meno che in Italia. Ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, che son trecento anni che è schiavo di tutti. Se vuole riscattarsi, il riscatto non è una cosa semplice; è doloroso, esige anche dei sacrifici. Sennò vada alla malora, come sta andando ormai da tre generazioni».

Uno che aveva ancora il coraggio di parlare di rivoluzione, nel senso proprio del termine di cambiamento radicale del sistema sociale, economico e politico. Uno che ancora sognava e auspicava il riscatto popolare, ancora quando aveva oltre novant'anni ed in un'Italia dove il "vivi e lascia vivere" è il motto infame sotto il quale troppo spesso si commette ogni sorta di abusi.


Mario Monicelli ci mancherà. Addio Mario...

3 commenti:

  1. Ed anche questo suicidio diretto, violento e solitario ha in sè un valore potenzialmente rivoluzionario, in un mondo popolato di vecchi di ogni tipo e genere, sempre pronti a lamentarsi della loro condizione ed attaccati in maniera parossistica alla loro vita, incapaci di tramandare ai più giovani uno straccio di contenuto ideale.

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  2. E' tutta un'epoca che se ne va (per Dio).

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  3. se ne è andato un grande ma sarà sempre con noi!

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